Quantcast
Channel: Ivano Landi
Viewing all articles
Browse latest Browse all 597

Insieme raccontiamo 25: QWHFETT

$
0
0



Dopo la festa di compleanno per il secondo anno di IR, l'inflessibile Patricia Moll torna alle ferree regole di sempre, che trovate, come ogni mese, riportate sul post di lancio dell'iniziativa pubblicato sul suo blog: lunghezza max 200/300 caratteri o 200/300 parole, scadenza a fine mese, ecc. Vi troverete in più, in attesa del consueto riepilogo generale, le prove di tutti gli altri partecipanti.



#insiemeraccontiamo
#scritturebrevi


Altra abitudine della sempre inflessibile Patricia Moll è quella di accompagnare al suo incipit una foto che fa da ulteriore spunto di ispirazione. Quella di questo mese, molto suggestiva, è pubblicata con il gentile consenso del suo autore, Emmanuel Amadi.




Detto ciò, non sento il bisogno di aggiungere altro, salvo ringraziarvi di essere ora qui su questa pagina e augurarvi una buona lettura.


L'incipit di Patricia


Stava leggendo le prime pagine di un libro che aveva trovato su una bancarella dell’usato. Un libro vecchio, malconcio, con la copertina di pelle consunta dall’uso. Lo aveva comperato perché il titolo l’aveva colpita. Quasi attirata. QWHFETT. Che significato poteva avere?
Improvvisamente si rese conto di dover accendere l’abat-jour perché era diventato buio. Alle 3 pomeridiane? “Che strano” pensò. Si affacciò alla finestra del sessantesimo piano di un grattacielo di New York, Manhattan per essere precisi come le piaceva, per capire cosa stava succedendo. Spalancò gli occhi. Nel primo pomeriggio di un giorno di piena estate nuvoloni strani si precipitavano sulla città come a ghermirla oscurando il cielo. Il grattacielo a fianco del suo….. No! Non era possibile! Si fregò gli occhi con forza. Pulì gli occhiali e li rimise. Eppure era vero. Anche se quello che stava vedendo era davvero assurdo, era realtà. Oltre alle nuvole che parevano correre e rumoreggiare come un treno in corsa, c’era altro. E non le piaceva affatto. Quel grattacielo si era curvato come se si stesse quasi inchinando ad una oscura presenza.


Il mio finale (300 parole)


Nel giro di istanti, l’edificio raggiunse il limite massimo di tensione sopportabile e andò in briciole. Lo stesso fecero poi, uno dopo l’altro, tutti gli altri grattacieli di Manhattan a portata di vista della sua finestra. Qualunque arma abbiano usato, pensò, al confronto l’attacco alle Torri Gemelle era una quisquilia. Le restava però da capire perché il suo grattacielo era stato risparmiato. Non poteva essere assolutamente sicura che fosse l’unico, dato che la visuale dalla sua finestra non era certo a trecentosessanta gradi, ma lo sospettava fortemente. Soprattutto perché tutto intorno a lei, compreso il resto del suo edificio, era immobile e silenzioso.
Chissà, forse alla televisione ne stanno già parlando, le venne in mente all'improvviso. Accese l’apparecchio e subito, sullo sfondo nero dello schermo, comparve, color rosso fuoco, la stessa scritta QWHFETT.
A seguire, quello che aveva tutta l’aria di essere un film, in bianco e nero, il cui inizio si apriva sulla visuale dall’alto di un affollato suk. Baghdad, 1925, recitava adesso la scritta in sovrimpressione. Dopodiché l’obiettivo della cinepresa restrinse gradualmente il campo, fino a focalizzarsi sulla scena di una signora elegante, vestita all’occidentale, che diceva qualcosa in un dialetto arabo al titolare di un banco cosparso di antiche pergamene, carte geografiche e libri. I sottotitoli tradussero le sue parole: Di cosa tratta questo libro con questo strano titolo? Le stesse parole che lei aveva rivolto poche ore prima al venditore sulla sessantesima strada, anch’egli un mediorientale. L’arabo del film prima squadrò con attenzione la donna elegante, poi le sorrise malignamente, e infine le rispose: «Del prossimo ritorno della Grande Oscurità e dell’avvento di QWHFETT. Ma non si preoccupi. Il libro dovrà camminare ancora un secolo prima di finire nelle mani della Prescelta, colei che aprirà le porte all’Antico e regnerà al suo fianco nella Notte Eterna».



* * *


L'immagine di apertura del post è: Edward Angelo Goodall, Copper Market, Cairo 1871.


Viewing all articles
Browse latest Browse all 597