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Channel: Ivano Landi
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Solve et Coagula - Pagina 148

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Parte II - Capitolo 2/4


Non era stata la frase in sé, che aveva più guardato che letto, a colpire Luisa, ma quelle due parole evidenziate dalle iniziali maiuscole: Green Children, Bambini Verdi… perché le sembrava di averle già udite? Ebbe prima un momento di buio totale, poi all'improvviso una frase la colpì con la violenza di un pugno ben assestato da un pugile su un ring: La mia favola è preferita è quella dei Bambini Verdi... Il principale motivo del suo shock era che quelle parole le scandiva in quel momento nella sua mente la voce della sua misteriosa inquilina, Alessandra, mentre lo sfondo su cui echeggiavano altro non era che quello della sera in cui lei le aveva letto la favola di Zio Lupo dallo schermo dal suo pc. Solo che all'episodio si era ora aggiunta una coda che la sua memoria sembrava aver trattenuto a sua insaputa, dove, tra il momento in cui Alessandra aveva applaudito la sua lettura della favola di Zio Lupo e il momento in cui era sparita di nuovo nel corridoio per fare ritorno nella sua stanza, si insinuava proprio quella frase: La mia favola è preferita è quella dei Bambini Verdi. Perché aveva dimenticato un dettaglio così insolito e importante, come se sul momento fosse stata in grado di prenderne nota solo a livello del suo subconscio? si chiese Luisa. E quante altre volte poteva essere successo prima di quella sera?
Con poche speranze di arrivare da qualche parte, a causa dell'evidente natura strampalata del giornale che aveva sotto gli occhi, ma decise di provare a leggere l’articolo, che, scoprì, parlava di un libro - una raccolta di storie del sovrannaturale di una particolare zona dell’Inghilterra chiamata Suffolk - scritto e pubblicato in proprio da un ricercatore di origine finlandese di nome Aleksei Allan Susi.
La particolarità dell’opera, che la distingueva dalla moltitudine di altri libri sull’argomento e che a quanto pareva le aveva fatto guadagnare quello spazio sul giornale, era la sua parte centrale, che affrontava la fiaba dei Bambini Verdi da un’ottica diversa dalle precedenti e a dir poco eccentrica. Varie teorie si erano succedute nel tempo nel tentativo di spiegarne l’origine e il contenuto della leggenda. C’era chi la vedeva come una pura e semplice creazione della fantasia popolare e chi parlava di due creature aliene provenienti dallo spazio esterno; chi preferiva pensare a due folletti provenienti da una dimensione fatata e chi si appellava alla scienza medica e parlava di due bambini afflitti da una particolare carenza organica, causa del colore della loro pelle e del conseguente loro abbandono in una grotta da parte dei superstiziosi genitori. Mentre la teoria del professor Susi, se da un lato protendeva per la tesi dell’altra dimensione, dall'altro vi aggiungeva anche una lunga coda storica, o pseudostorica, che seguiva le tracce della bambina, la sola sopravvissuta della coppia, attraverso i secoli. Proprio così: attraverso i secoli, perché secondo il ricercatore la trovatella proveniva da una dimensione in cui la lunghezza della vita si traduceva in migliaia di anni della nostra esistenza. Era poi riuscita, in un modo o nell'altro, non solo ad adattarsi al nuovo stile di vita e alimentazione, ma anche ad accelerare la sua crescita quel tanto che le era servito a diventare una donna, prima di riacquistare quello che per lei era il normale ritmo di invecchiamento. Un ritmo lentissimo secondo i nostri parametri, al punto che il professor Susi, che sosteneva di averla incontrata di persona, si era spinto a scrivere che ancora nel XX secolo, a otto secoli di distanza dalla sua comparsa tra noi, la donna aveva l’aspetto di una trentenne. In quanto alla sua esistenza attraverso i secoli, subito dopo la morte del marito aveva lasciato il Suffolk e dato inizio a un peregrinare che dalla costa settentrionale della Francia l'aveva condotta a Parigi, a Nizza, in Italia, e poi ancora a Creta, nelle isole dell’Egeo e sulla costa del Mar Nero. Era in quest'ultima località che il ricercatore, messosi sulle sue tracce, l'aveva a suo dire contattata.


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