Nel post di oggi, e non è capitato spesso, affianco le versioni standard di Insieme Raccontiamo: breve (200/300 caratteri) e lunga (200/300 parole). Vi invito a leggerle e, se vi va, dire la vostra.
Per il resto - regolamento completo dell'iniziativa e prove degli altri partecipanti - vi rimando come ogni mese al relativo post del blog Myrtilla's House di Patricia Moll. In questo caso: Insieme Raccontiamo 14
Per il resto - regolamento completo dell'iniziativa e prove degli altri partecipanti - vi rimando come ogni mese al relativo post del blog Myrtilla's House di Patricia Moll. In questo caso: Insieme Raccontiamo 14
#insiemeraccontiamo #giochi
L'incipit di Patricia
Seduta ai margini del bosco sotto alla vecchia quercia spoglia rimuginava. Un peso le gravava sulla coscienza. Forse era giunta l’ora di liberarsene ma con chi parlarne? A chi rivolgersi? Chi avrebbe capito?
D’un tratto il tappeto di foglie ingiallite dall’autunno scricchiolò vicino a lei. Si voltò.
D’un tratto il tappeto di foglie ingiallite dall’autunno scricchiolò vicino a lei. Si voltò.
Il mio seguito breve (298 caratteri)
La sera prima aveva finito per addormentarsi subito e il suo fratellino, affidato alla sua custodia, ne aveva approfittato per sparire. Lo aveva cercato fino all’alba e ora eccolo davanti a lei come se nulla fosse successo. Si domandò se avesse più voglia di abbracciarlo o di prenderlo a schiaffi.
Il mio seguito lungo (300 parole)
Nulla. Sarà stato un animaletto del sottobosco, si disse, tirandosi in piedi. Ma era comunque servito a liberarla dal suo rimuginare. Guardò la vecchia quercia e ne accarezzò la consistenza rugosa così come avrebbe accarezzato il volto di un vecchio. E annuì in silenzio con la testa.
Nel frattempo si era anche alzato, a un passo da lei, lungo tutto il confine del bosco, un muro di nebbia. Ma dov’erano finiti gli alberi? si chiese. A parte la vecchia quercia sembravano tutti scomparsi. Poi fu il turno di un nuovo suono, ma di un genere che non ci si sarebbe aspettati di udire in quel posto: acqua smossa. La donna cercò allora di affondare il suo sguardo nella spessa cortina di vapori, ma vide solo, al centro di un chiarore madreperlaceo, un’ombra più scura i cui contorni rimandavano vagamente a una forma umana. Era sua sorella nascosta nella nebbia? O, meglio, quel che ne rimaneva? O era un emissario della sua vendetta?
L'ombra all’improvviso parlò e le sue parole, Sono qui per scaricarti del tuo peso, riecheggiarono nella mente della donna. E qualcosa di simile al bagliore di un lampo illuminò tutta la scena, ritagliandone i contorni come in un vecchio quadro fiammingo: in piedi su una specie di larga zattera, l’ombra teneva in mano un lungo bastone nodoso la cui estremità affondava in quello che sembrava un acquitrino. Non ci furono altre parole. La donna fu esortata a salire a bordo con un gesto imperioso a cui ubbidì senza nessun indugio, poi la zattera riprese a scivolare nella direzione da cui era venuta. E con lei si allontanò nella notte anche l’ultima eco dell’acqua smossa, mentre il sole nascente scacciava l’ultimo brandello di nebbia.
Ritrovarono quel giorno stesso il corpo della suicida, ciondolante da un ramo della vecchia quercia.
Nel frattempo si era anche alzato, a un passo da lei, lungo tutto il confine del bosco, un muro di nebbia. Ma dov’erano finiti gli alberi? si chiese. A parte la vecchia quercia sembravano tutti scomparsi. Poi fu il turno di un nuovo suono, ma di un genere che non ci si sarebbe aspettati di udire in quel posto: acqua smossa. La donna cercò allora di affondare il suo sguardo nella spessa cortina di vapori, ma vide solo, al centro di un chiarore madreperlaceo, un’ombra più scura i cui contorni rimandavano vagamente a una forma umana. Era sua sorella nascosta nella nebbia? O, meglio, quel che ne rimaneva? O era un emissario della sua vendetta?
L'ombra all’improvviso parlò e le sue parole, Sono qui per scaricarti del tuo peso, riecheggiarono nella mente della donna. E qualcosa di simile al bagliore di un lampo illuminò tutta la scena, ritagliandone i contorni come in un vecchio quadro fiammingo: in piedi su una specie di larga zattera, l’ombra teneva in mano un lungo bastone nodoso la cui estremità affondava in quello che sembrava un acquitrino. Non ci furono altre parole. La donna fu esortata a salire a bordo con un gesto imperioso a cui ubbidì senza nessun indugio, poi la zattera riprese a scivolare nella direzione da cui era venuta. E con lei si allontanò nella notte anche l’ultima eco dell’acqua smossa, mentre il sole nascente scacciava l’ultimo brandello di nebbia.
Ritrovarono quel giorno stesso il corpo della suicida, ciondolante da un ramo della vecchia quercia.
* * *
L'immagine in alto sotto il titolo è: Bob Ross (1942-1995),The Old Oak Tree.